Carnets de voyage
VIAGGIO IN SICILIA - di Laura e Alberto Sella (GAS Torino)
Avevamo manifestato più volte il desiderio di recarci in Sicilia, dove non eravamo mai stati, così, al compimento dei nostri 60 anni, la nostra grande famiglia ci regalò questa agognata vacanza!
Ci siamo subito resi conto che la Sicilia è una regione molto ricca, e che, per il poco tempo a disposizione, avremmo dovuto iniziare a scoprirla da una zona circoscritta. Abbiamo scelto la parte che si estende da Taormina a Ragusa, con arrivo e partenza da Catania.
Per progettare le tappe ci è venuto naturale rivolgerci ai contatti de Le Galline Felici, da cui da anni ci riforniamo tramite il GAS a cui aderiamo: nomi e località divenuti nel tempo a noi familiari, con cui è venuto spontaneo relazionarsi come si trattasse di amici. In effetti così è stato.
Céline ha risposto alle nostre domande con sollecitudine, fornendoci i riferimenti utili e mettendosi a disposizione.
Carlo Limone dell’azienda agricola San Matteo di Giarre, presso cui abbiamo soggiornato tre notti, ha preso la nostra prenotazione sulla fiducia, dicendoci che avrebbe messo in frigo una bottiglia da bere insieme al nostro arrivo. Abbiamo riscontrato altrettanta familiarità prenotando da Sotto i pini a Zafferana Etnea e da Terra di pace a Noto.
Grazia Pitruzzella, a cui abbiamo chiesto di guidarci nell’escursione sull’Etna, ha preso le misure come una sarta per organizzare secondo le nostre esigenze.
Negli otto giorni in cui si è svolto il viaggio abbiamo potuto apprezzare una natura senza pari, una cultura da cui traspaiono secoli di storia, una gastronomia dai sapori sublimi, ma soprattutto incontri con persone speciali che ci hanno raccontato le loro storie.
Storie che hanno preso avvio da scelte coraggiose diventando vere e proprie imprese, per dare concretezza a quei valori di sostenibilità e di giustizia in cui ci siamo riconosciuti e che ci hanno fatto percepire come “legami” relazioni che diversamente si sarebbero potute definire occasionali.
Come succede con gli amici, le notizie allarmanti preoccupano e ci coinvolgono. Alcune settimane fa l’esondazione in atto nella zona di Giarre ci ha impensierito per i disagi che stava creando a chi ci aveva ospitato, e il minimo che potessimo fare è stato comunicare la nostra vicinanza.
Laura e Alberto Sella, GAS Torino
DALLA BAVIERA ALLA SICILIA - di Peter e Andrea (Solawi)
Il castello di Blumenthal è una comunità in Baviera che da poco più di dieci anni ha restaurato un'antica tenuta dei Fugger, e gestisce un ristorante biologico con birreria all'aperto, un hotel biologico e, da due anni, anche un'azienda agricola biologica solidale, SOLAWI.
Nell'inverno 2018, ci sono arrivate alcune casse di arance, omaggio di una comunità agricola siciliana che ci chiedeva se fossimo interessati a una collaborazione. E dato che a Blumenthal tutti hanno sempre troppo lavoro, la risposta è stata un malinconico scuotimento di testa, perché occuparsi di un altro progetto sembrava utopistico a tutti.
E poi il caso, che come si sa non è mai un caso, ha voluto che Peter e Andrea di Blumenthal volessero andare in Sicilia a Pasqua... e quindi è stato quasi naturale andare a trovare alcune de Le Galline Felici. E ancora una volta il caso ha voluto che Andrea e Peter avessero affittato una casetta nello stesso villaggio in cui vive Miriam, che parla tedesco e il cui compagno è socio e coltivatore di patate dolci! E così si è svolta una bella cena, con profonde conversazioni sull'economia e la società, con degustazioni e l'inizio di un rapporto che non voleva rimanere solo un incontro occasionale.
Abbiamo visitato il contadino Mario Cutuli, la cui terra, situata in alto sopra il mare, ci ha regalato un assaggio di paradiso, e abbiamo discusso di condizioni di trasporto, formalità amministrative e opzioni possibili…
Tornata a Blumenthal, Andrea ha iniziato a presentare Le Galline Felici a tutti. Tutti a Blumenthal erano entusiasti e ora la locanda, la Solawi, e anche molti privati ordinano ogni mese frutta e altre prelibatezze.
In autunno alcune Galline sono arrivate dalla Sicilia a Blumenthal per un tour di degustazione, e la sala non riusciva a contenere tutte le persone interessate! Sempre più persone vengono a conoscenza di LeGallineFelici, ordinano prodotti trasformati come regali e apprezzano la frutta. E noi siamo felicissimi di essere collegati a questo progetto etico, ecologico e sociale così meraviglioso!
Peter e Andrea da Blumenthal
Dall'inverno 2019 i nostri soci hanno consumato notevoli quantità di arance, limoni, arance amare, cedri e mandarini.
Grazie alla buona struttura della nostra SoLawi e all'impegno dei nostri soci, la distribuzione degli agrumi è avvenuta “quasi” senza problemi. Ecco alcune foto della prima consegna.
Non vediamo l'ora di ricevere la prossima consegna dal Consorzio LeGallineFelici.
Barbara
Sicilia 26/08-16/09/2018 – impressioni
Dal 1995 trascorriamo regolarmente le nostre vacanze estive in Italia (Toscana, Liguria, Lazio, Campania...) e dal 1999 anche 10 giorni in inverno (in Veneto). La Sicilia era nella nostra lista dei desideri, ma ci sono volute Le Galline Felici per deciderci. In queste 3 settimane abbiamo visto tantissimo, incontrato molte persone molto cordiali e ogni giorno abbiamo vissuto nuove emozioni.
“Senza vedere la Sicilia non si può capire l'Italia. La Sicilia è la chiave di tutto” (Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia)
Abbiamo alloggiato alla “Casa di paglia Felcerossa” a Sant'Alfio (sulla costa orientale alle falde dell'Etna). Questa casetta, restaurata e arredata con grande cura, era un tempo adibita a cantina. I proprietari, Todi e Tiziana, vivono a soli 3 minuti a piedi in una casa di paglia davvero degna di nota e gestiscono una fattoria con permacultura. È stato un punto di partenza ideale per le nostre escursioni all'Etna, alla Riviera dei Ciclopi, a Catania e a Siracusa, che consigliamo vivamente. Abbiamo avuto la fortuna che l'Etna fosse attivo durante il nostro soggiorno: un'esperienza davvero speciale! L'agricoltura in questa fattoria è limitata all'autoconsumo, e Tiziana ci ha spiegato quanto alcuni anni siano difficili, e quanto lavoro e cura siano necessari per poter raccogliere. Occasionalmente offrono seminari sulla creazione di cesti e la produzione di sapone.
Abbiamo fatto un'altra visita alla fattoria dei genitori di Francesco, che lui gestisce insieme a Miriam. Si trova a Giarre, la città più vicina. Siamo stati accolti molto calorosamente. Durante una visita guidata abbiamo potuto ammirare i piantagioni di avocado, carrubi, patate dolci, pomodori, vari tipi di verdure ed erbe aromatiche. Sebbene la “piccola” fattoria sia ancora in fase di costruzione, ovunque si nota l'impegno che i due ci mettono. Siamo rimasti molto colpiti anche dal viaggio con la Ferrovia Circumetnea da Giarre intorno all'Etna con fermate a Randazzo e Bronte (centro del pistacchio): è possibile capire quanto siano strettamente legati la maledizione e la benedizione della natura. Da un lato paesaggi estremamente fertili con coltivazioni di agrumi e pistacchi, dall'altro piccoli “deserti” di roccia lavica.
Ci siamo spesso chiesti perché un paesaggio così bello e fertile non sia in grado di nutrire le persone che lo coltivano. Ci sembra quindi ancora più importante sostenere i numerosi approcci all'agricoltura biologica e sostenibile che si stanno diffondendo in tutta la Sicilia.
Wwoofing a Contrada Coste – estratto di Regina Patek
Dopo anni di lavoro intenso nel settore sociale, cercavo una nuova prospettiva di vita. Attraverso fortunate circostanze, sono entrata in contatto con Monika, della cooperativa agricola "SoLaWi Schweinfurt", che mi ha messo in collegamento con Miriam Frisch, una psicoterapeuta tedesca che vive in Sicilia con Francesco Morabito, proprietario della fattoria biologica "Contrada Coste" a Giarre.
In primavera ho trascorso 5 settimane indimenticabili, in questa fattoria situata tra la costa ionica e l'Etna. Quello che doveva essere un breve soggiorno si è trasformato in un'esperienza molto più profonda e significativa. Ho partecipato a tutte le attività agricole: dalla raccolta delle batate alla cura degli avocado, dalla semina alla potatura del rosmarino, dalla manutenzione dei sistemi di irrigazione ai piccoli lavori di costruzione. Mi è piaciuto molto questo continuo adattarsi alle condizioni naturali - quando pioveva facevamo una cosa, con il sole un'altra. Era un ritmo autentico, in armonia con la natura.
La famiglia di Francesco mi ha accolto calorosamente, nonostante la barriera linguistica. Ho visitato altre aziende del consorzio e fatto escursioni memorabili, in particolare sull'Etna - un'esperienza che mi ha profondamente colpito per la sua atmosfera magica e purificatrice. Ho viaggiato sulla storica ferrovia Circumetnea, visitato Bronte famosa per i pistacchi, assaggiato gli arancini al pistacchio e scoperto le bellezze di Taormina e Siracusa.
La Sicilia mi ha toccato profondamente. Sento che questo è stato l'inizio di un legame duraturo. Spero di poter tornare presto e, come primo passo, ho deciso di imparare l'italiano. Non voglio perdere questa connessione con un luogo che sembra avermi dato quello che cercavo senza saperlo.
Sandra: da consumatrice a Gallina
Il mio piano era di non avere un piano per una volta. Avevo tempo a disposizione e molte cose su cui riflettere.
Non volevo solo una vacanza, volevo essere attiva, idealmente lavorare in un progetto che generasse valore per la società.
Sono socia fondatrice dell'agricoltura solidale "Stadt, Land, ... Beides." a Norimberga e per alcuni anni ho potuto lavorare strettamente con gli agricoltori. Ho sempre pensato che l'agricoltura solidale sia la soluzione per molti problemi del mondo di oggi. Sono un'estremista del cibo, se così si può dire. Non voglio solo biologico. Voglio qualità. Voglio un rapporto responsabile con la nostra terra e nel rapporto reciproco. E voglio sapere chi coltiva i miei prodotti.
Avevo incontrato alcuni soci de Le Galline Felici alla Kofferfabrik di Fürth, durante il loro tour in Germania; ma sono scettica per natura. Loro
, in tipico stile siciliano rilassato non se la sono presa e mi hanno invitato: "Vienici a trovare. Vedi e convinciti tu stessa."
La mia prima tappa è stata da Miriam e Ciccio di Contrada Coste, che mi hanno accolto con una cordialità senza pari. Ho scoperto l'annona - un frutto che in Germania non si trova perché troppo delicato per il trasporto - e le patate dolci che Ciccio coltiva principalmente per il consorzio. Ho conosciuto un agricoltore che ama e rispetta la sua terra, che dedica tutto il suo tempo alla terra sperando che i frutti del suo lavoro gli permettano un sostentamento dignitoso. Con Miriam ho partecipato a un'assemblea del Consorzio: le decisioni non vengono prese alla leggera, si discute molto e intensamente. Si percepisce che ideali e valori hanno un ruolo importante.
Ho continuato poi a Bagol'Area, situata sul fianco dell'Etna con una vista mozzafiato. Una quiete e armonia che mi hanno molto colpito. Cinzia e Diego hanno restaurato magnificamente l'antico palmento con un impressionante connubio tra antico e nuovo, usando sempre materiali naturali.
A Siracusa ho incontrato Roberto Li Calzi, uno dei fondatori del consorzio. La sua casa è praticamente immersa in una giungla di banani. Un'autostrada taglia uno dei suoi terreni a metà - lo stato prende quello che gli serve, senza chiedere. Forse anche questo fa parte della motivazione dell'impegno instancabile di Roberto per migliorare il mondo. La piccola rivoluzione amichevole, come la chiamano le Galline.
Ho visitato il magazzino del Consorzio - grande, con pallet pieni di arance, clementine, cedri e ogni sorta di prelibatezza. 35 piccoli agricoltori e cooperative sociali hanno creato insieme qualcosa di grande - e continuano a lottare.
Ho quindi infilato la mia vita in Germania dentro delle scatole, e ho accettato l'offerta del Consorzio di lavorare per loro. Ed eccomi qui, scrivo queste righe e sorrido pensando ai tanti momenti belli.
Da consumatrice a gallina felice.
Il gruppo Corto, di Parigi, ha visitato il Consorzio in diverse occasioni dal 2012 ad oggi. Nel 2020, Alejandra e Caterina hanno passato diversi giorni tra il magazzino e le nostre aziende, realizzando un intero reportage fotografico - nonché molte delle foto che trovate sul nostro sito:
Il racconto di Patrick Hennebeck, di Lille (Francia)
Fine febbraio 2013, di ritorno dalla Sicilia. Qualche spesa a Lille: in un negozio di frutta e verdura "di alta gamma", l'unico agrume italiano in vendita è un limone "non trattato dopo raccolta" a 4,50€/kg. Nel negozio bio accanto, solo limoni spagnoli a 2,80€/kg.
Roberto, qual è per te il prezzo giusto di 1 kg di agrumi pagato al produttore? Mi risponde: "Non lo so, tu quanto pensi che dovrebbe guadagnare un agricoltore? Quanto un insegnante? O la metà?" Mi mette in imbarazzo. Ma continua: "Diciamo che un prezzo d'acquisto di più di 0,80€ ci permetterebbe di vivere bene. Il problema è che nessuno è disposto a pagare così tanto."
Negli agrumeti di Vincenzo a Lentini, lasciano crescere l'erba d'inverno ma la tagliano d'estate per limitare la concorrenza quando bisogna irrigare. "Metto il concime quando ho soldi", mi dice Vincenzo. La coltivazione biologica inoltre riduce le rese. E poi ci sono le malattie - mi parla della tristezza, un virus che colpisce i suoi alberi e riduce produttività e longevità. Ma le sue clementine sono le più deliziose che abbia mai assaggiato! Angela, moglie di Vincenzo e insegnante di arpa, mi ha detto: "Spesso spazzo io stessa l'aula o porto fiori - come si può imparare senza bellezza intorno?" È lei che mi ha portato al teatro Bellini prima della mia partenza, e ha "ordinato" la piccola eruzione dell'Etna di saluto!
Il giorno dopo il mio arrivo, Roberto non mi porta in un campo di agrumi, ma alla "porta della bellezza" del quartiere Librino. Questo quartiere fu concepito come "città satellite modello" negli anni '70 dall'architetto giapponese Kenzo Tange, ma poi si è degradato come Scampia a Napoli. La porta della bellezza è un'opera monumentale di 500 metri, composta da 13 opere d'artisti e 9000 pezzi di terracotta realizzati dai bambini delle scuole del quartiere. "Vedi", mi dice Roberto, "se dai bellezza alla gente e la fai partecipare, rispetta questa bellezza. Qui non c'è stato nessun degrado da tre anni."
Roberto mi porta al Campo San Teodoro: molti spazi abbandonati, palestre costruite dal comune anni fa ma senza progetto. Risultato: vetri rotti, degrado, abbandono. Oggi il club I Briganti Rugby Librino (di cui Le Galline Felici sono sponsor) si riappropria dei luoghi, con spirito "partecipativo, antirazzista e antifascista".
"Guarda tutti questi spazi liberi", mi dice Roberto, "non sarebbe bello se fossero coperti di orti?" Il lavoro è già iniziato, con terrazzamenti e sementi portati dalle Galline e dai loro amici.
Nel magazzino del Consorzio, a Catania, si prepara una spedizione per Parigi. Le arance passano sul tavolo di selezione: se troppo piccole o con la buccia rovinata vengono scartate. "Siccome non mettiamo nessun prodotto sulle arance prima della spedizione, ogni piccolo difetto può far marcire rapidamente il frutto". La maggior parte degli agrumi che consumiamo in Francia sono infatti ricoperti da una miscela di cera e fungicida.
Sul volo di rientro servono succo d'arancia come spuntino. Non ho osato chiedere se fosse fatto con arance siciliane. Avrei dovuto.
Naturalmente, ho visto le galline felici. Davvero felici, da Roberto.
Nel 2014, Patrick è tornato in Sicilia. E' stato un anno particolare, in cui gli agricoltori lasciavano gli agrumi sugli alberi perché il prezzo di mercato era troppo basso. Patrick racconta della crisi, del suo stupore ai cartelli "entrate e raccogliete gratis" ai bordi delle strade...
L'obiettivo della nostra avventura in Sicilia era rafforzare i legami con i coltivatori del Consorzio Le Galline Felici, dai quali acquistiamo dall'inverno 2011/2012, e possiamo dire di esserci riusciti pienamente. Abbiamo conosciuto produttori straordinari, persone appassionate e impegnate, coerenti nelle loro azioni e convinzioni.
Roberto, il fondatore del consorzio, pratica agricoltura biologica da vent'anni nonostante il suo terreno sia piccolo e una parte sia stata espropriata per la costruzione dell'autostrada Catania-Siracusa.
Antonio e Patrizia Grimaldi ci hanno accolto nella loro grande azienda di agrumi, dove producono anche vino, olio e ortaggi, in BIO da oltre vent'anni. La loro proprietà è letteralmente circondata da centri commerciali e capannoni industriali, una situazione che testimonia la pressione del cemento su queste terre fertili.
Abbiamo incontrato Gabriele, il contabile del consorzio che ha un'azienda nel centro della Sicilia dove produce origano, olive e mandorle. Antonio Coco, apicoltore appassionato, ci ha mostrato i suoi alveari facendoci scoprire un intero universo botanico. Organizza anche corsi di formazione in Africa, dove ha vissuto per molti anni, e in Sud America.
Ci siamo spinti fino in Calabria per visitare Cristina nella sua piantagione di clementine. Lei e sua sorella Marina hanno deciso non solo di convertire al biologico l'azienda del padre, ma anche di creare una rete di produttori concentrati sulla vendita diretta attraverso i GAS.
Tutti questi produttori condividono convinzioni profonde: produrre localmente nonostante la concorrenza di paesi come Tunisia e Marocco, coltivare naturalmente sopportando le difficoltà del periodo di conversione quando il terreno avvelenato dai pesticidi ha bisogno di tempo per tornare vivo, praticare la solidarietà tra produttori e con i consumatori preferendo il contatto diretto alle certificazioni burocratiche, rispettare i diritti dei lavoratori rifiutando il lavoro nero, vendere direttamente ai consumatori che apprezzano il sapore dei frutti, a differenza della grande distribuzione interessata solo a dimensioni e aspetto esteriore.
Nonostante l'entusiasmo, tutti affrontano le stesse difficoltà: la pressione della grande distribuzione che impone prezzi bassi, la necessità di proteggere le terre dalla speculazione edilizia e stradale, gli anni di transizione al biologico quando i raccolti diminuiscono, le avversità climatiche sempre più frequenti, e soprattutto il problema dei trasporti controllati dalla mafia. Quest'ultimo aspetto ci ha particolarmente colpiti: la ditta di trasporti Riela, con cui collaboravano, è stata sabotata dalla mafia, e il suo responsabile, ora in carcere a vita, ha continuato a operare attraverso il fratello fino al suo recente arresto, due giorni prima del nostro ritorno.
Questo viaggio ci ha confermato che dietro ogni agrume che acquistiamo ci sono persone straordinarie che stanno costruendo un'alternativa concreta all'agricoltura industriale, creando legami diretti tra produttori e consumatori basati su fiducia, qualità e rispetto reciproco.
RESPECTS (ovvero Rete di Economia Sociale, Condivisione Etica delle Conoscenze, e Terra Solidale) è un'associazione francese che si impegna per lo sviluppo socio culturale delle fasce più giovani. Ci sono venuti a trovare più volte: nel 2014, nel 2016, nel 2017 e nel 2018.
Primo viaggio - 2014
Abbiamo trascorso quindici giorni indimenticabili, visitando i produttori de Le Galline Felici. Abbiamo conosciuto Antonio D'Amico con la sua incredibile rimessa piena di semi e piante, Paolo Costa nei suoi avocatieri semi-selvatici, e partecipato alla raccolta delle olive nell'azienda Mandre Rosse di Libertinia. Ogni giorno abbiamo scoperto persone ricche di umanità che vogliono restituire alla Sicilia l'agricoltura che merita, lontano dalle logiche industriali. Leggi l'intero racconto (FR)
Secondo viaggio - 2016
Questo viaggio ci ha portato da Palermo fino alle aziende del consorzio, passando per la splendida riserva di Zingaro e incontrando Lella, la nostra guida appassionata. Abbiamo visitato l'innovativo progetto di Roberto con i suoi bananieri e frutti tropicali, l'azienda BioSaccollino delle sorelle Bonfanti per mandorle e agrumi, e degustato le straordinarie pizze di Beppe a Noto. Michele ci ha mostrato la sua permacultura di fichi d'India, mentre Antonio Grimaldi ci ha accolto nella sua storica masseria biologica dal 1994. Leggi l'intero racconto (FR)
Terzo viaggio - 2017
Questa settimana abbiamo approfondito la conoscenza del territorio, visitando la cooperativa sociale Arcolaio che reinserisce i detenuti nella trasformazione di prodotti tipici, e la cooperativa Quetzal di Modica con il suo cioccolato equo e solidale. La famiglia Rabuazzo ci ha fatto assaggiare ricotta tiepida e pane di Timilia appena sfornato. Leggi l'intero racconto (FR)
Quarto viaggio - 2018
L'ultimo viaggio ha evidenziato l'evoluzione rapida del Consorzio verso pratiche sempre più sostenibili. Abbiamo soggiornato nell'innovativo agriturismo Bagol'Area, con energie rinnovabili e biodiversità, e visitato Francesco che in soli due anni ha ottenuto avocado dai suoi alberi. Abbiamo assistito al lavoro di Antonio Coco con le sue api e affrontato insieme la crisi del virus Tristeza che minacciava gli agrumi di Vincenzo, testimoniando come il consorzio si mobiliti per sostenere i produttori in difficoltà. Leggi l'intero racconto (FR)
L'associazione francese Actions Village di Thénac (un paese di 2000 abitanti vicino Bordeaux) svolge attività di animazione culturale e umana.
L'incontro con Sandrine e il gruppo dell'associazione francese Actions Village di Thénac (vicino Bordeaux) è stato per i soci del Consorzio molto stimolante. La dimensione sociale delle nostre due realtà (il Consorzio e l'Associazione di volontariato) condivide gli stessi valori!
Da Thénac al sole della Sicilia
Prepariamo le valigie con la tristezza di lasciare i nostri ospiti e la Sicilia, così accogliente. Ma ripartiamo con una sensazione di pienezza. Ricorderemo ogni persona incontrata, i pasti condivisi, i luoghi meravigliosi visitati...
I soci del Consorzio che abbiamo incontrato ci hanno raccontato con passione del loro lavoro quotidiano, del loro desiderio di praticare un'agricoltura rispettosa dell'ambiente e dell'uomo. Il consorzio costituito, con un disciplinare importante che può sembrare presentare alcune limitazioni, è garante di pratiche agricole virtuose e di una grande solidarietà tra i membri. Permette inoltre di tessere forti legami tra produttori e consumatori. Come ci ha spiegato Vincenzo, “l'atto di vendita è certamente necessario, ma di fatto secondario. Sono le relazioni umane e la condivisione che contano prima di tutto". Grazie Galline!
Leggi l'intero racconto (FR) Leggi il racconto di Vincenzo
Esperienza di un gruppo di giovani che nel 2023 hanno fatto un viaggio formativo che combina turismo responsabile, educazione ambientale e sociale, dall'agricoltura biologica alla storia antica, dalla fatica fisica della raccolta delle olive all'emozione spirituale dell'Etna...
Terra di Pace: Siamo state accolte calorosamente da Roberta e Vincenzo, che ci hanno fatto visitare l'azienda: ulivi, melograni, limoni, fichi d'India, peperoni... e la piscina!! A cena abbiamo avuto l'occasione di incontrare altri 4 soci del Consorzio Le Galline Felici.
Netum: dopo un picnic in campagna, Valeria ci ha accolto a braccia aperte raccontandoci il suo percorso dalla biologia all'agricoltura e la storia della sua azienda, che apparteneva a suo nonno. Abbiamo percorso tutta la sua proprietà toccando, assaggiando, annusando. Valeria ci ha fatto scoprire la carruba e ci ha regalato melograni del suo giardino.
Vendicari: Nella riserva naturale di Vendicari, importante per le paludi che servono da punto di sosta agli uccelli migratori, abbiamo incontrato trampolieri, aironi cenerini, fenicotteri. Durante questa passeggiata "silenziosa" per rispettare l'habitat naturale degli uccelli, ognuna era nel suo ritmo personale secondo i propri desideri, dimenticando il tempo.
Siracusa: La nostra guida, Eva, ci ha fatto scoprire Siracusa, iniziando dal Parco Archeologico, con i suoi importanti resti: il teatro greco, l'anfiteatro romano, l'Orecchio di Dionisio... Abbiamo poi visitato la chiesa più importante della città, e per alcune di noi era la prima volta in una chiesa. La serata è dedicata allo shopping, ai luoghi culturali e agli spettacoli di strada, e la concludiamo con una foto con l'attore Vincent Cassel - la terza volta che lo incontriamo dall'inizio del viaggio!
L'Arcolaio: Marina e Giorgio ci raccontano del loro impegno con detenuti e persone svantaggiate, e ci mostrano il terreno con le piante aromatiche. Dall'artigianato tradizionale all'uso dei doni della terra, ci fanno toccare, sentire e gustare diverse piante e piccoli frutti selvatici, nonché un'intera degustazione dei loro prodotti: mandorle, amaretti, torta di carrube.
Raccolta delle olive: All'Azienda Brancati, per 3 ore, munite di rastrelli a manico lungo, rastrelliamo gli ulivi - lavoro estenuante! I grandi teli ai piedi degli alberi si riempiono. Questo lavoro è stato così stancante che a pranzo gran parte del gruppo si è appisolato! Seguire poi Giuseppe fino al frantoio è stato appassionante: scoprire il circuito dell'oliva dall'albero alla bottiglia e ripartire con il "nostro" olio è stato gratificante.
Etna: la passeggiata sull'Etna con la guida naturalistica Grazia Pitruzzella ci ha messo alla prova fisicamente e emotivamente. Grazia, donna di spiritualità, ci aveva preparato momenti forti in comunione con la foresta di faggi e un seme da piantare sulle terre aride del vulcano per formulare un desiderio per il futuro.
Bagolaro: Diego e Cinzia, si impegnano nel turismo responsabile, per preservare e valorizzare le risorse del territorio dell'Etna. Visitiamo la cantina con un torchio del XIX secolo rinnovato, l'invecchiamento del vino in anfore di terracotta. Il pranzo sotto forma di degustazione di prodotti del territorio ha deliziato i palati.
Catania: passare dalla campagna a questa città barocca è sbalordente: lo sguardo non sa dove posarsi tra sculture, monumenti, modanature d'epoca... Negli anni '70 i quartieri del centro furono svuotati per installare la gente in palazzi "moderni". Le strade antiche di carattere sono rimaste abbandonate. Abbiamo visitato il castello normanno che, a causa di eruzioni e terremoti, si trova ora a 1 km nell'entroterra invece che sulla scogliera sul mare!
Una bellissima avventura, grazie al Consorzio Le Galline Felici!
Il GAS Valtiberina di San Sepolcro incontra "il pollaio" - Diario semiserio delle giornate siciliane
Partecipanti: Bista, Luciana, Morena, Aldo, Donatella, Franco, Anna, Franco, Carla, Michele e genitori, Daniela, Mario, Roberto, Francesca e le nostre mascottes Gregorio e Azzurra
Sabato 18 Marzo
- Siamo atterrati vedendo dall’alto le isole Eolie, l'Etna innevato, la costa catanese, ottime promesse per il nostro viaggio. Noleggiate le auto e fatta una prima “tappa arancini”, ci siamo diretti verso Acireale.
Ad Acireale siamo infilati in un dedalo di viuzze strette molto trafficate, chiedendoci come fosse possibile che ci fosse un'azienda agricola in quel casino… Ad un certo punto siamo entrati in una viuzza circondata da alte mura, e alla fine di essa si è aperto un mondo! Un bosco fitto di limoni ancora carichi di frutta e grandi piante di avocado, che vivono in simbiosi nutrendosi l'uno con l'altro. Annalisa e Salvo hanno preso la gestione dell'azienda dopo la morte del fratello di Annalisa, Cesare Cunsolo.
Cesare aveva creduto fermamente, in tempi in cui si parlava ancora poco di ecosostenibilità, sulla coltura naturale, e aveva iniziato a sperimentare metodi di agricoltura organica rigenerativa. Nei racconti di Annalisa e Salvo, trapela la passione che li porta a continuare l'attività nonostante le difficoltà. Dopo la passeggiata nel limoneto, la visita agli alveari e la merenda con una buonissima limonata, ci siamo salutati con affetto, come se ci conoscessimo da sempre.
Ci siamo diretti all'Azienda Agricola Bagolaro a Mascali, dove alloggiavamo. L'azienda è alle pendici dell'Etna, neanche il navigatore riusciva a trovarla... Siamo arrivati all'imbrunire ma ancora si poteva vedere che era un posto meraviglioso con una vista splendida sulla costa catanese.
A cena, Cinzia ci ha spiegato che la casa era un antico palmento, la sala da pranzo era adibita alla pigiatura dell'uva. Non credevamo ai nostri occhi! La sala era immensa ed era incredibile pensare che venisse utilizzata per quello scopo! A
tavola, Giuliano, il giovane cuoco, ci ha illustrato il menù della sera
con fare gentile e competente. In tutte le tre sere ci ha deliziato con una cucina tra tradizionale e sperimentazione con il risultato di creare piatti insoliti di ottimo gusto. I dolci poi erano super!
Buonanotte! C'è chi freddo ha sentito, c'è chi il fumo della stufa ha patito,
chi nel futon ha per la prima volta dormito, chi nel soppalco ha giocato, chi in cucina si è addormentato,
tutti quanti in mezzo alla natura con un buio che non faceva paura!
Al risveglio, che splendore! I colori dell'alba sul mare erano belli da sballare,
una natura rigogliosa e lussureggiante, tutto intorno, silenzio, mandarini e fiori
il sole splancava la giornata con i suoi bagliori.
Domenica 22 Marzo -
Partenza per Taormina, con una tappa a Giardini Naxos, dove c’è l’antica stazione liberty, molto bella. Il pomeriggio siamo andati a Misterbianco, dove ci ha accolto Manfredi Grimaldi. Purtroppo, a causa di una malattia, gli alberi di arance vecchi stanno morendo, abbiamo potuto vedere la devastazione dovuta dalla malattia. Nello sfondo di questa piantagione, l'Etna innevato si vedeva da tutte le parti. Da qualche tempo l'azienda sta facendo nuove piantumazioni e abbiamo visto le giovani piante che stanno crescendo. C'era anche un uliveto con degli alberi magnifici, anche per noi toscani così abituati a vederne!
Finita la visita velocemente siamo tornati al Bagolaro, Cinzia ci aspettava per la visita dell'Azienda. Ci siamo incamminati con lei per la collina e mentre passeggiavamo, meta la cantina, ci raccontava di quando con Diego hanno recuperato l'Azienda vitivinicola abbandonata da più di 30 anni. Una produzione di qualità in armonia con l'ambiente è sempre stato il loro obiettivo. Le pratiche agricole sono orientate alla permacultura, oltre alla vigna di 3 ettari (tutta impiantata a mano!), vengono prodotti melograni e clementini. In cima alla collina ecco la struttura che ospita la cantina del “Malandrino”: anche questa casa era un palmento dove si pigiava l'uva. La cosa che più la contraddistingue è il processo di produzione del vino che viene tenuto a fermentare in tini di cocciopesto e giare di cotto comprate a Impruneta. I tini di cocciopesto sono sotterrati fino quasi all'orlo come usavano i romani. Si produce un vino genuino, aspro, senza nessuna filtrazione e dal sapore antico.
Da Taormina la mattina, alla sera al Bagolaro.
è finita la giornata, ahi ahi che faticata!
Lunedì 20 marzo - A Caltagirone, abbiamo visitato il centro ricchissimo di meraviglie architettoniche e un laboratorio di ceramica, dove abbiamo potuto vedere la produzione e la decorazione. In fretta siamo partiti per il bosco di Santo Pietro dove ha sede l'associazione il Ramarro dove ci attendevano per il pranzo… E che pranzo! Salumi e formaggi di tutti i tipi, fave lessate buonissime, pasta con la ricotta salata squisita, insalata di arance e finocchi e tante altre ottime cose. Dulcis in fundo, avevano preparato per noi i cannoli! Buonissimi!
L'associazione il Ramarro si occupa della salvaguardia del territorio, di didattica ambientale con i ragazzi, di piantumazione di alberi per conto di Treedom e di tante altre iniziative ambientali. Nel pomeriggio Michele e Vittoria ci hanno portato a visitare la loro azienda di produzione di fichi d'india, Caudarella.
Inimmaginabile, mai visto una foresta di fichi d'india così! Passeggiando tra i filari di queste maestose piante, si calpesta un suolo ricco di varietà di erbe e di fiori, i fichi inglobano una molteplicità di alberi e arbusti che creano un ecosistema unico. La pianta, così rustica, consente di far crescere altre piante in condizioni ottimali, e con la sua fibra ci si può produrre tessuti, pelle sintetica, biocarburanti… Mico e Vittoria trasmettono con slancio il loro attaccamento a questa terra e la loro passione nel lavoro che fanno. Sono persone empatiche e generose, capaci di creare emozione a chi li ascolta.
È finita l'avventura del GAS Valtiberina nella terra della Gallina,
porta con sé da questa trasferta, la conoscenza di gente gentile e aperta,
che la terra vogliono coltivare, rispettando i cicli produttivi in armonia con l'ambiente
per fornire prodotti di qualità a tutta la gente
Martedi 21 - Partenza.
Tutti i produttori ci hanno parlato del Consorzio Le Galline Felici come un'ottima opportunità di crescita dove s'impara a crescere senza competizione, per meglio dire si può competere ma per migliorarsi. In definitiva emerge che è importante conferire i prodotti al Consorzio per la commercializzazione ma è ancora più importante la comunità che si è creata, con cui condividere i valori e i progetti. Ed è questo spirito di collettività sociale e di sostentamento reciproco che fa delle Galline Felici un modello di eco-sostenibilità legata al rapporto con la natura e tra le persone.
La cosa più bella è stata l'accoglienza che ci hanno fatto, subito si è creata un'atmosfera di cordiale amicizia, di voglia di conoscenza reciproca, di gioia d'incontro.