Agr. Netum 
héritiers de Milana Antonino

Estensione: xx ettari

Prodotti: arance, limoni, mandaranci, olive, avocadi, ortaggi, vigna, floricoltura, trasformati

Progetti: Sviluppo Agricolo Partecipato 2024

Possibilità di accoglienza: ricettività abilitata, accoglienza volontari, itinerario Val di Noto

Particolarità: un'eredità tutta al femminile

Odoo • Testo e immagine

La Società Agricola Netum nasce dall'unione di due realtà familiari accomunate dalla passione per l'agricoltura sostenibile e dalla resilienza dimostrata di fronte alle avversità:

  • "Eredi di Ninì", comprende Rina Milana e le quattro figlie che dal 2014 gestiscono a Ispica  16 ettari di  arance, mandaranci e uliveto - convertiti al biologico per continuare la tradizione agricola familiare.

  • "Giardinelli Speciosa Fons", è la società agricola gestita dai giovani della famiglia, Valeria e Lorenzo. L'azienda è specializzata in limoni Femminello di Siracusa IGP, olio extravergine, floricoltura biologica e una vigna di Moscato DOC Noto.

Entrambe le aziende hanno affrontato con coraggio eventi climatici estremi (alluvioni e grandinate) tra il 2019 e il 2020, trovando nel Consorzio LeGallineFelici non solo un supporto commerciale ma una vera famiglia agricola. La filosofia condivisa è quella di prendersi cura della Terra con amore, rispetto e pazienza, scegliendo di essere uniti per affrontare le sfide dell'agricoltura moderna.

La Soc. Agr. Giardinelli Speciosa Fons nasce grazie al forte legame della mia famiglia con l’agricoltura e dalla nostra passione per i colori e i profumi naturali. Mio zio Bruno, ingegnere edile, e mia zia Maria Rosa, archeologa, ci hanno proposto nel 2015 di costiutuire una azienda familiare da condurre nel pieno rispetto della natura e alla scoperta di tutta la magia dei ritmi antichi.

Io finivo da poco gli studi in Biologia e volevo iscrivermi ad Agraria, ma fuori, lontana da casa, studiavo in Toscana prima e in Lazio poi; mio fratello Lorenzo, invece, era a Pisa, per studio, e poi a Valencia in Spagna, per lavoro.

Col supporto di nostro padre, io e mio fratello abbiamo scelto di tornare, perché se volevamo vedere un cambiamento nella nostra amata Sicilia doveva partire da noi.
Un piccolo terreno regalato anni prima da nonno Nino e i dubbi sul da farsi. Era bianco, calcareo, ventoso e assolato. Insomma, erano tutti gli ingredienti per una viticoltura di qualità. E così decidiamo di buttarci a capofitto in questo mondo. 

Abbiamo scelto il Moscato bianco, una varietà riccamente aromatica di antichissima tradizione siciliana, probabilmente coltivata sin dal IV-III Secolo a.C. nel siracusano per ottenerne un vino di qualità di nome Pollio. Vogliamo coltivarlo in maniera tradizionale, ad alberello, come si fa da sempre. E’ una forma di allevamento caratterizzata da uno sviluppo contenuto della pianta che non si sviluppa in altezza con tutori e spalliere ma in volume, in modo che le foglie stesse proteggano i grappoli dal solleone.

L’azienda ha sede principale in contrada Giardinelli-Belfronte tra Siracusa e Floridia. Dall’azienda principale si distacca un piccolo terreno a Noto, in Contrada Burgio-Costefredde S.P. 22.
L’azienda è prevalentemente incentrata sulla produzione biologica di limoni Femminello di Siracusa IGP, olio extravergine di oliva e un orto in rotazione. Dal 2020 stiamo anche sperimentando la floricoltura biologica con un impianto coloratissimo di bulbi di tulipani e rose profumate. La vigna bio di Moscato bianco (DOC NOTO) è il nuovo progetto a cui si dedicano attivamente Valeria e Lorenzo e che ha ispirato la creazione stessa di NETUM.

Tutto questo è diventato un lavoro a tempo pieno per me e uno stancante passatempo per Lorenzo che tra una riga di codici di programmazione e l’altra si trova a dover imbracciare zappa e impugnare forbici da potatura, ma che ci volete fare, è il contrappasso per una vita davanti ad uno schermo, no?

Siamo le eredi di Ninì, poco spazio alla fantasia in questo, il nome dell'azienda parla chiaro.
Ninì ci ha lasciato nel 2014 e ci ha fatto eredi di 13 ettari di aranceto (varietà Naveline e New Hall), 3 ettari di mandaranci (Nova), e un uliveto di Moresca, Nocellara e Coratina che li circonda. L’azienda è situata ad Ispica al confine con il territorio di Pachino.

Una madre e 4 figlie di punto in bianco affacciate verso un mondo a dir poco sconosciuto. Siamo state catapultate in una realtà lontana da quella del nostro quotidiano. Dovevamo scegliere: vendere o tenere, valorizzare e crescere. Abbiamo optato per scartare la prima triste opzione: quella campagna era la nostra campagna ed andava protetta, conservata.
D’accordo con mia madre e le mie tre sorelle abbiamo dato continuità all’azienda agricola e la abbiamo convertita in bio, nel rispetto della salute e dell’ambiente.

E così io, di professione professoressa, dal 2014 torno in campagna tutti i giorni, e tra una versione e una potatura, un compito in classe e un sovescio, un'interrogazione e una letamazione, mi sono imposta di tenere vitale e produttiva la terra che mio padre così tanto amava.
Tutto questo è ora possibile anche grazie al supporto costante di mia figlia, Valeria, laureata in Biologia e Scienze Agrarie e Ambientali, tornata in Sicilia dopo anni da fuori sede. 
C’è bisogno di passione e determinazione ma anche di innovazione e qualità. Insieme, puntiamo alla realizzazione di un agrosistema sostenibile e fruttuoso, unendo la precisione di chi per decine di anni ha corretto ogni singolo errore al vigore di nuove idee e nuova linfa vitale, seguendo i principi dell’agroecologia.

Quando ci siamo avvicinate alla terra non sapevamo a cosa andavamo incontro. Abbiamo trovato di tutto: cose belle e meno belle, persone scorrette e persone floride. Pensavamo che chi si occupasse della Terra dovesse farlo solo con amore, ma ci siamo scontrate con la realtà. C'è chi parla di frutti e chi solo di merci.
Una domanda ci rimbalzava in testa: 'esiste davvero un'agricoltura buona?'

Noi studiamo le piante giornalmente per dare loro solo quello di cui necessitano, evitando sprechi di acqua ed eccessi di lavorazione. Nel mondo dello spreco, noi scegliamo di minimizzarlo.
Non vogliamo però minimizzare il valore di chi lavora in azienda.
Per questo, se vogliamo mantenere dignitoso il lavoro e la sua remunerazione, il ricavo della vendita dei prodotti non può non essere sostenibile. La vendita ai grandi distributori dei nostri prodotti biologici non ci avrebbe mai permesso di operare con continuità e ben sperare nel nostro futuro.

La risposta è arrivata quando abbiamo trovato LeGallineFelici in un momento molto difficile. L'alluvione di Ispica nell'ottobre 2019 e le due grandinate seguenti che hanno martoriato le nostre piante sarebbero state devastanti se vissute da sole.
Abbiamo trovato una mano tesa, amicizia, calore, solidarietà, intelligenza, lungimiranza, innovazione, cura, attenzione, comunicazione e crescita. Si deve scegliere di essere uniti, così i tempi difficili diventano meno duri per tutti.

Noi continueremo a prenderci cura della Terra e della terra con amore, nel rispetto e con pazienza. Abbiamo scelto una bella aia dove razzolare e speriamo, crescendo, di dare un giorno più di quanto abbiamo ricevuto.