Progetto "Integrazione è futuro"

Nel corso del 2019, 4 aziende socie del Consorzio hanno preso parte al progetto “Integrazione è futuro”, promosso dal CESVI e finanziato dalla Fondazione Prosolidar.
Il progetto aveva l’obiettivo di sostenere un gruppo di minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni migranti nel percorso di autonomia e integrazione socio-economica in vista del passaggio all’età adulta, attraverso la trasmissione di competenze nel settore agricolo e la condivisione di momenti di quotidianità con gli agricoltori del Consorzio.

Il Progetto ha coinvolto, nella formazione teorico-pratica, 20 ragazzi accolti in strutture di accoglienza presenti sul territorio delle province di Catania e Siracusa. Tra questi, si sarebbero dovuti  poi selezionare 5 ragazzi, per svolgere un tirocinio formativo in alcune aziende socie (Caudarella, Li Calzi, Barbajanni, Musso).

Per  la particolare attenzione alla sostenibilità che caratterizza il Consorzio, si è cercato di costituire, con tutti e 20 i ragazzi, una cooperativa mista che, a progetto concluso, avrebbe trovato impiego grazie alla rete di aziende agricole e realtà sociali connessa al Consorzio. Questo non è stato possibile, per le incertezze burocratiche della posizione dei ragazzi, la loro tendenza individualista, la nostra difficoltà ad interpretare le loro aspettative, la cultura assistenzialista in cui sono stati a lungo immersi e altri problemi ancora...

Si è dunque proseguito con il piano iniziale che prevedeva la selezione dei 5 ragazzi che avevano mostrato più interesse e voglia di lavorare con noi. 
Al termine del progetto, quindi, invece che costituire la cooperativa, si è trovato impiego per tre ragazzi (Sadjo, Aziz, Rabbi) in alcune aziende, nonostante le difficoltà economiche delle stesse. E il Consorzio sta cercando di sostenere queste assunzioni e di garantire ai ragazzi una continuità lavorativa, integrando il loro lavoro agricolo con quello nel magazzino.

"Sto lavorando da Vincenzo Vacante da 4 mesi. Ma avevo già avuto modo di collaborare con lui per un tirocinio.
Lavoro nel campo agricolo e ho avuto una bellissima esperienza anche nel magazzino di arance. Ho imparato a piantare le piante di agrumi, a innestare, a potare il melograno e gli alberi di arance, ho anche utilizzato il trattore. Per me è stato molto istruttivo e mi ha permesso di stare bene e un po’ più sereno.
Mi sono trovato bene anche con gli altri operai, tutti si sono mostrati cordiali e ho ben collaborato con loro. Vincenzo è sempre disponibile e ci tiene ad insegnarmi il mestiere e io lo apprezzo molto.”
Francofonte 29.06.2019, Aziz

“È una scommessa molto grossa basata sull’accoglienza intelligente, e non sull’assistenza: un’accoglienza che si alimenta del valore della diversità, del confronto, dello spirito di convivenza e della voglia di mettere in comune esperienze e risorse. Questo approccio è faticoso, ma produce tanta gioia, soddisfazione, bellezza”
Roberto Li Calzi, 2019

"Io sono Rabbi, vengo dal Bangladesh. Sono arrivato in Italia il 7 aprile 2017. Ho vissuto in una comunità in provincia di Siracusa (Priolo Gargallo, Casa Freedoom), poi ho fatto la scuola. Dopo ho richiesto la protezione internazionale, ma ho avuto risultato negativo dalla commissione. Dopo ho preso un Avvocato che ha fatto ricorso al Tribunale di Catania e mi hanno dato il Permesso di soggiorno per 6 mesi, poi il giudice ha bloccato il mio permesso di soggiorno per poi rilaciarmene uno che durava solo 4 mesi.
Nel 2017, ho fatto un corso a Catania (con Le Galline felici) e ho lavorato, con un contratto di Tirocinio per 4 mesi con Michele Russo a Caltagirone.
Per un anno ho vissuto  con Michele e Vittoria, a casa loro, mi trovo molto bene, i ragazzi sono bravi, molto gentili, sono grandi. Ora ci sono amici. Finalmente ora ho il permesso di soggiorno. Ora devo cercare un lavoro che pagano bene, anche un contratto di lavoro. Voglio stare tranquillo e bene. Grazie"
Rabbi, 2019

Oggi (fine 2019) Rabbi si trova a Milano, dove si è trasferito ad Agosto scorso. Vive con dei suoi amici connazionali che non vedeva da tempo ma con cui è rimasto in contatto durante questi anni. E’ contento della sua nuova vita, anche se dura. Ci sentiamo spesso per telefono. Dice che gli manchiamo, manca anche a noi.
Mico e Vittoria