Giacomo Scornavacca
Estensione: 8 ettari
Prodotti: arance, mandarini, banane, avocadi
Progetti: Coproduzioni 2021, Coproduzioni trasformati e ortaggi
Possibilità di accoglienza: ospitalità informale, accoglienza volontari, soggiorno Costa Saracena
Particolarità:
Giacomo Scornavacca rappresenta la nuova generazione di agricoltori che ha scelto la terra come risposta ai cambiamenti sociali ed economici post-pandemia.
Dal 2020, ha intrapreso il mestiere dell'agricoltore nelle stesse campagne dove è nata l'idea del Consorzio; gestisce ora un'azienda di 8 ettari, specializzata in agrumi di diverse varietà: naveline, tarocchi, moro, mandarini eccetera.
La filosofia aziendale considera la campagna come soluzione a numerosi problemi economici e sociali, contribuendo attivamente a questo cambiamento paradigmatico. Il progetto prevede quindi un impianto fotovoltaico, irrigazione a goccia, lavorazione minima e superficiale del terreno, e impiego di biostimolanti e sovesci.
Sono Giacomo Scornavacca, sono nato nel 1991 a Frassati, in provincia di Roma.
Dal 2020, sotto la guida di Roberto Li Calzi, ho intrapreso il mestiere dell'agricoltore. Il progetto che ci ha unito è stato quello del Giardino delle Biodiversità, che aveva l'obiettivo di ridare vita ad un territorio devastato dalla costruzione di una (necessaria) autostrada. Anche se l'avventura del Giardino delle Biodiversità è terminata dal 2023 , quel sogno è stato in parte realizzato e dove prima c’erano spazzatura, rovi e pietre, adesso ci sono diverse migliaia di alberi e piante, da frutto e non, con una vasta bio-diversità, anche grazie al sostegno del Consorzio col progetto delle Coproduzioni 2021.
Ho rilevato parte di quei terreni, e così adesso, nelle stesse campagne in cui è nata l'idea del Consorzio LeGallineFelici, conduco un agrumeto di 8 ettari, impiantato principalmente ad arance Navel, arance Tarocco, arance Moro e mandarini.
Per la mia azienda, cerco di fare scelte sostenibili: un impianto fotovoltaico per l'irrigazione e la casa, l'uso di pozzi superficiali che non intacchino la falda acquifera profonda, acquistare ciò che non produciamo da produttori locali.
Per le colture uso irrigazione a goccia, lavorazione minima e superficiale del terreno giusto per permettere il passaggio durante i controlli dell'impianto e l'uso del fogliare. Credo nei biostimolati e nei sovesci, penso che l'apporto di concimi anche se biologici sia una pratica non agroecologica e quindi va limitata.
Credo che la campagna sia la soluzione a numerosi problemi economici e sociali e la mia azienda cerca di fare la sua parte in questo cambiamento.