Fattoria Mandre Rosse
di Lidia Tusa
Estensione: 30 ettari
Prodotti: olive
Progetti: -
Possibilità di accoglienza: ospitalità informale
Particolarità: tradizione secolare, abbandono e rinascita
Lidia Tusa gestisce l'azienda familiare Mandre Rosse, 30 ettari di uliveti per la produzione di olio.
L'azienda, che fino agli anni '50 produceva grano e foraggio, con allevamento bovino e ovino, ha attraversato periodi di crisi e semi-abbandono, in corrispondenza dell'emigrazione industriale degli anni '60.
Dai primi anni 2000, Lidia ha intrapreso un percorso di rilancio, recuperando l'uliveto centenario in stato di abbandono e convertendo l'azienda al biologico, con la visione di un futuro finalmente "in discesa" dopo anni di dura salita.
Ieri
Lo stencil della foto in alto, veniva usato per i sacchi di iuta che servivano a trasportare il grano.
Facciamo fatica, adesso, a immaginare un mondo che non esiste più: niente plastica, niente elettricità, animali da traino al posto dei motori, manodopera a basso costo, pagata anche in natura.
Fino agli anni '50 Mandre Rosse era un'azienda dove si producevano grano e foraggio e si allevavano bovini e ovini. La fattoria era un microcosmo governato da regole e processi produttivi efficientissimi il cui fine era la sopravvivenza economica.
Negli anni '60 i contadini fuggirono al Nord, nelle fabbriche, mio nonno morì e mio padre e i suoi fratelli studiarono e presero altre strade. Ma la campagna rimase. Non dava più da vivere, anzi! Mantenerla era un lusso, un capriccio del cuore, un sentimentale attaccamento alla memoria dei tempi passati.
Il prezzo del grano non era più sufficiente a coprire le spese. Il bestiame fu venduto: costava troppo mantenerlo.
C'era un piccolo uliveto di un centinaio di piante che serviva per il fabbisogno di olio dell'azienda. Negli anni '70 fu ampliato, nella convinzione che fosse più redditizio e più "facile" del seminativo. Le cose andarono diversamente: il costo della manodopera divenne altissimo e impegnarsi seriamente a cedere l'olio ad un prezzo remunerativo non rientrava più nelle priorità di vita.
Vendere l'olio era ormai un problema che si risolveva chiamando un mediatore che faceva il "favore" di acquistarlo per liberare le giare…
Oggi
Dai primi anni 2000 c'è stata una svolta.
Sono stati anni di formazione e la sensazione quasi sempre è quella di affrontare una salita erta e senza fine…
Gli ulivi erano in stato di semi abbandono: potati male, inselvatichiti. Il terreno, argilloso, solcato da spacchi profondi e mai concimato... una pietà!
Abbiamo dotato i nostri operai di forbici elettriche per la potatura. All'inizio erano diffidenti, adesso non possono farne a meno!
Ci piacerebbe, dopo la salita, che il futuro fosse un po' in discesa...
Il recupero di Mandre Rosse rappresenta per me non solo una sfida economica, ma anche il tentativo di dare nuova vita a una tradizione familiare, valorizzando il territorio attraverso l'agricoltura biologica e il rispetto per l'ambiente che i nostri antenati ci hanno lasciato.